Non ci salveranno i melograni,  a Zagabria

Non ci salveranno i melograni, a Zagabria

Grazie a Serena Todesco che mi ha coinvolta in questa bellissima avventura. Sono felice che questo libro molto amato ( da me, ma non solo!) continui a vivere tra lettrici e lettori. E proprio lì dove andai in piena guerra, nel 1994, per un incontro indimenticabile, difficile e colmo di pathos. Non dimenticherò mai le stanze dell’associazione Karèta che assisteva le donne vittime di stupri etnici; spoglie ma affollate di giovani donne, la loro accoglienza, il tentativo di parlarci tra diverse e lingue diverse, il gruppo di profughe provenienti da un campo di stupro a Tuzla, i loro sguardi, i sacchetti di plastica con poche cose, tutto il loro bagaglio, e le fotografie appese a un filo steso nella stanza, tutto quello che era rimasto loro dalla vita precedente. Il mio romanzo forse è nato lì, dalla certezza che non si dovesse dimenticare.

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