La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne.

La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne.

 

 

E’ stato rappresentato  a Pescara nell’ambito del Magfest, Festival di donne nel teatro contemporaneo, ideato dalla regista Annamaria Talone, lo spettacolo La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne.

Autrice e attrice  Marta Cuscunà, una splendida rappresentante di quel teatro sociale che forse non aveva ancora conosciuto una declinazione al femminile come questa messa in scena dalla giovane ma già apprezzata e premiata autrice e interprete, e che costituisce un tassello di storie di “resistenze” femminili, come lei ha spiegato nella chiacchierata seguita allo spettacolo.

Uno spettacolo emozionante, liberamente ispirato alla storia di Arcangela Tarabotti, e a quella delle Clarisse di Udine. Arcangela Tarabotti, vissuta nella prima metà del Seicento, entrò ancora bambina nel monastero di Sant’ Anna, a Venezia, dove passerà da reclusa tutta la vita. All’ interno di quelle mura, segregata e sempre più consapevole della violenza subita nel costringerla a una vocazione che non possedeva, Arcangela studia alacremente da autodidatta e diviene presto una fine letterata, componendo il libro che dà il titolo allo spettacolo, nel quale analizza e stigmatizza spietatamente il contesto sociale ed economico maschile alla base delle ingiustizie subite dalle donne del suo tempo. Libro che venne scritto con uno pseudonimo, femminile, ma sottoposto a censura e pubblicato solo dopo la sua morte.

 

A questa storia se ne lega idealmente un’altra, quella delle Clarisse del «Santa Chiara» di Udine: altrettanto costrette a una vita non desiderata e decisa per risolvere il «problema economico» delle figlie femmine, queste monache in pieno Cinquecento riescono a costruire all’interno del convento un’oasi di scienza e cultura, conquistandosi la simpatia e l’appoggio dell’intera città, che le difenderà anche di fronte alle sospettose e ottuse gerarchie ecclesiastiche: un esempio di «resistenza» femminile, questa volta corale, che con la propria intelligenza riesce a sconfiggere i dettami ipocriti e le regole ingiuste del potere. Questa la parte più forte dell’intera splendida performance, dove l’artista dà corpo, pensiero, voce e persino tratti caratteriali differenziati a sei suore mediante altrettanti pupazzi mossi con grandissima maestria.marta