L’invenzione delle personagge
Nel 2011 la SIL (Società italiana delle letterate) organizzò a Genova un convegno dal titolo L’invenzione delle personagge. Quello che poteva sembrare un azzardato neologismo rispondeva in realtà a un’esigenza sempre più diffusa tra scrittrici, lettrici, e più in generale la critica femminista, di fare il punto su cosa si muoveva all’interno delle storie raccontate dalle donne. Da quali protagoniste erano abitate, di quali narrazioni si nutrivano le lettrici e con quali sentimenti. Erano ancora alla ricerca di modelli in cui rispecchiarsi, e cosa trovavano rispecchiandosi? “Guardare le figure di donna dell’immaginario così come si accampano nella mente di chi scrive e di chi legge, guardare la forma che prendono, la vita che si prendono, è la proposta critica che qui si avanza.” Così scrivevano le organizzatrici. E certamente se qualcosa accomuna tante eroine e donne comune che abitano le pagine dei romanzi, le scene dei teatri e dei film, questo qualcosa è che sono tutte diverse tra loro, che non sono fedeli a modelli, ma che possiamo associarle alla libertà di scegliere cosa vogliono essere. Oggi gli atti di quel convegno sono raccolti in un libro dallo stesso titolo, edito quest’anno dalla casa editrice Iacobelli e curato da Silvia Neonato, Roberta Mazzanti e Bia Sarasini.
All’interno del Magfest di Pescara, Festival di donne nel teatro contemporaneo diretto e ideato da Annamaria Talone, che quest’anno si intitola Biografie, ci sarà uno spazio riservato all’ appuntamento con il libro “L’invenzione delle Personagge”, sabato 3 dicembre ore 18.30 Spazio Matta. Bia Sarasini in dialogo con Maristella Lippolis parlerà di come e perché in tante, scrittrici, lettrici e studiose, abbiamo sentito il bisogno di inventare questo neologismo per ridefinire le protagoniste della narrativa contemporanea e non solo, osservarne i movimenti e i sentimenti che suscitano in noi lettrici. Perchè le personagge prendono corpo attraverso la relazione che lega scrittrice e lettrice.