Perfect Days

Perfect Days

Ho visto il film di Wim Wenders, Perfect Days. Non leggo mai recensioni prima di andare a vedere un film a cui tengo molto, ma ero preparata al bello perché la filmografia di Wenders occupa un posto importante nel mio immaginario, spezzoni e immagini e parole che ancora a distanza di tempo mi emozionano . È stato così anche per questo film: incanto ed emozione  . Un’immersione nel silenzio dei gesti quotidiani compiuti dal protagonista che non sono “le piccole cose”, come sto leggendo qua e là, ma l’architrave di una vita costruita per sottrazione del superfluo. E allora restano i sorrisi appena accennati con un lieve movimento del capo, il riflesso del sole tra le foglie degli alberi sempre uguale per uno sguardo superficiale ma sempre diverso per lui. E la musica , tanta, una colonna sonora registrata dal protagonista, Hiramy, su vecchie musicassette, che scandisce alcuni momenti della sua giornata. Musica anni 70  radicata nella nostra memoria (commozione e qualche lacrima quando sono partiti i primi accordi di The house of rising sun, degli Animals, una canzone che ha rappresentato il mio primo misurarmi con la traduzione di testi dall’inglese, da studentessa appassionata di lingue e di musica). Il protagonista sembra vivere in pace con il mondo,  parla poco, ma sono molti invece a voler scambiare con lui parole e sorrisi, sensazioni e frammenti di tempo.  Mentre le sue giornate e le notti scorrono quasi sempre uguali, scandite dalla ripetizione di gesti semplici, si comincia ad intuire che la quiete raggiunta  è il risultato di una scelta precisa , fino all’inquadratura finale che  indugia sul suo viso, tra nuvole sorrisi e lacrime. Il film non ci racconta cosa è successo prima nella sua vita , ognuno può affidarsi all’immaginazione, ma anche questo in fondo è superfluo. Importante è adesso.

Andate a vederlo, ma con animo sgombro da pre-giudizi e disponibilità ad incantarsi.

Intanto grazie alla colonna sonora e allo sfoggio di musicassette mi sono ricordata di due grandi scatoloni di alluminio e li ho ripescati. Ne avevo un vago ricordo e scoperto un tesoro di cassette che posso ascoltare su un giradischi comprato da poco che ha pure un lettore dedicato. Ora sto ascoltando Transformer con Lou Reed che canta …Perfect day! Il suono non è un granché ma svolge con onestà il suo compito di risvegliare la memoria