La ragazza di Marsiglia

La ragazza di Marsiglia

Chi è la ragazza di Marsiglia di cui ci racconta Maria Attanasio nel suo recente romanzo pubblicato da Sellerio, che reca lo stesso titolo? Non è un personaggio di invenzione, e neppure una qualunque ragazza sconosciuta, ma una donna che ha vissuto una vita fuori dal comune. Basta sfogliare L’album dei Mille, galleria fotografica degli eroi dell’impresa garibaldina, e al n.338 si trova la foto di Rosalia Montmasson, l’unica donna che si imbarcò per la Sicilia insieme a Garibaldi. E non di nascosto, o travestita da uomo, ma dopo aver convinto Garibaldi e portando in quell’impresa tutta sé stessa, la propria storia, il contributo importante già dato al Risorgimento nelle file del movimento mazziniano. Una storia che davvero merita la tanto banalizzata definizione “una vita che sembra un romanzo”.

Non voglio riassumerla qui, spero che la leggerete, scoprendo la straordinaria esperienza vissuta da Rosalìe, Rose per gli amici. Vi dico solo che all’inizio del romanzo, nel 1849, vive a Marsiglia e fa la lavandaia, dopo essere fuggita dal suo piccolo paese di provincia. Incontra un giovane patriota, in fuga dall’Italia dopo la caduta della Repubblica romana, che risponde al nome di Francesco Crispi. Già, proprio lui. I due si innamorano, lei all’inizio non capisce molto di rivoluzione, ma è intelligente, entra in fretta nei meccanismi, diventa una militante della causa patriottica, compie missioni segrete e pericolose, stimata e apprezzata da Mazzini. I due vivono insieme, si sposano, condividono gli stessi ideali, poi lui abbandona la causa e diventa monarchico. E quando diventa un potente ministro della nuova Italia decide di liberarsi di quella che ormai rappresenta solo la testimonianza di un lontano passato, di un tradimento. E non vi racconto altro. Maria Attanasio ha saputo seguire le tracce, poche, lasciate da questa donna straordinaria, e le ha restituito voce e identità. Un’indagine letteraria, un romanzo sulla libertà di pensiero, un ritratto del Risorgimento più bello e perduto, e non a caso, femminile.

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