Animali e altri viventi, nei miei romanzi

Animali e altri viventi, nei miei romanzi

In tutti i miei romanzi protagoniste indiscusse sono le donne, e spesso,  in relazione con loro, figure maschili diversamente motivate. Ma in ogni storia che ho scritto c’è sempre un animale che accompagna la vita di queste protagoniste, e si tratta di una presenza non pretestuosa ma essenziale. In Raccontami tu  incontriamo Pluto, che diventa un vero e proprio co-protagonista della storia che vede in scena Alice, Caterina e Dina. Sembra comprendere tutto, e al momento giusto si rivelerà presenza fondamentale e risolutiva dell’intera vicenda.

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Ecco qui una delle prime pagine in cui entra in scena insieme ad Alice.

Raggiungono la spiaggia scavalcando il muretto del lungomare. La sabbia si stende uniforme e dorata fino all’orlo del mare azzurro pallido. Pluto comincia a correre, pancia a terra e orecchie al vento, la distanzia e poi torna indietro, e si allontana ancora, in un andirivieni felice, mentre lei raccoglie bastoncini secchi trascinati a riva dall’ultima mareggiata e li lancia lontano incitandolo a riportarli. Finché il cane non la guarda per dirle che adesso basta, si è stancato di correre avanti e indietro e si vuole riposare. Non è più un cucciolo, ormai. Così siedono uno accanto all’altra, lei con le spalle contro i massi che interrompono la linea della battigia, a occhi chiusi, Pluto che osserva un volo di gabbiani intorno a una scogliera isolata. Ogni tanto un fremito sotto la pelle rivela il desiderio di slanciarsi al loro inseguimento, dopotutto ha qualche parentela dalle parti dei Labrador e l’istinto chiama. Ma adesso è troppo stanco, meglio sonnecchiare un po’, lasciare le imprese acquatiche alla prossima volta. La mano di Alice leggera, sulla testa, dietro le orecchie, è una delizia. Non si muoverebbe più. Se fosse un gatto farebbe le fusa, ma come cane può solo abbandonarsi e chiudere gli occhi con un sospiro di beatitudine. Lui Alice la ama.

Nel mio primo romanzo,  Il tempo dell’isola, ambientato in’isola remota della Dalmazia al tempo delle guerra dei Balcani,  c’è una gatta selvatica e scorbutica che, contrariamente al suo carattere, accoglie Laura nella sua nuova vita in casa di Vera, a evidenziare l’accoglienza che la donna troverà in quella nuova  situazione.

In Adele né bella né brutta la cagna Bella è una partner, un’interlocutrice che allevia la solitudine di Adele e la accompagna ovunque, anche nella sua fuga.

Nel romanzo Una furtiva Lacrima è invece una gatta, Micia, ad accompagnare le giornate confuse e convulse della protagonista  Bianca, unica presenza amichevole fino al momento in cui entrerà in scena Caterina, la giovane che l’aiuterà e mettere ordine nei suoi ricordi, e che ritroviamo nel mio nuovo romanzo, Raccontami tu.