Per ricordare Grazia Livi, con gratitudine.

Per ricordare Grazia Livi, con gratitudine.

Grazia Livi ci ha lasciate pochi giorni fa. Ha significato così tanto per moltissime donne, e non vorrei scrivere parole di circostanza per ricordarla a chi la conosceva, anche solo attraverso i suoi libri, e alle più giovani, che forse non la conoscono. In due suoi capolavori, “Da una stanza all’altra”e “Le lettere del mio nome” , ha indagato e scritto pagine indimenticabili sulla scrittura e la creatività femminile, raccontandoci del percorso di consapevolezza necessario per arrivare alla scrittura senza dimenticare sè stesse. L’ho conosciuta qui a Pescara, quando la invitammo con la mia associazione Margaret Fuller a presentare il suo libro, “Le lettere del mio nome”, su cui avevamo organizzato un gruppo di lettura e riflessione. Ho preso quel libro dallo scaffale e ho ritrovato la sua dedica: A Maristella, che sa smuovere le montagne. Mi aveva messa a fuoco, con quel suo sguardo penetrante ma lieve.  Mi aveva ascoltata.

lettere

Poi le avevo fatto leggere un mio racconto, avevo bisogno di un giudizio competente per capire se quello che stavo cominciando a scrivere valeva qualcosa. E lei mi disse di si, che dovevo proseguire; che avevo un talento naturale nell’esprimere le emozioni. Le sarò per sempre debitrice per questo, ma anche per lo sguardo che ha saputo insegnare a tante di noi nell’avvicinarci alle pagine delle scrittrici che amiamo.

Sul Magazine della Società delle letterate potete leggere un mio articolo dal titolo Le lettere del mio nome. E del nostro.