Recensione Romina Officioso

Il tempo dell’isola

Ora che tutto è finito si potrebbe dire che l’isola sia tornata ad essere una sottile lingua di terra allungata sulla carta geografica da sud est verso nord ovest; a guardarla così il profilo del nord appare frastagliato in modo bizzarro e inciso da insenature profonde, mentre il lato verso est è un fiorire di isolotti e scogli che la circondano fitti come a darle protezione. Qualcuno dice che tutte le isole si somigliano un po’, ma ognuna nasconde un’anima segreta che si svela solo a chi sa cercarla.

….Dicono, ma nessuno parla volentieri di quell’ultima guerra che in terra d’Europa allo scadere del Novecento ha sconvolto i Balcani;

o racconta che per tre mesi in quell’inverno navi nemiche hanno incrociato al largo dell’isola cannoneggiando i suoi fianchi ricoperti di pinete; e che i bambini e le donne l’hanno salvata ogni notte spegnendo gli incendi che la divoravano. Il fuoco ha lasciato qua e là grandi spiazzi anneriti tuttora visibili a chi la attraversi; la vita però è stata più forte della morte, e gli arbusti del sottobosco hanno ripreso a germogliare….