Luciana Percovich, Verso il luogo delle origini

Luciana Percovich, Verso il luogo delle origini

“Vorrei che questa parziale “biografia intellettuale” aiutasse a stimolare la curiosità, a colmare anche se in minima parte questo vuoto di memoria, mostrando su quali temi e con quali linguaggi abbiamo compiuto la “rivoluzione” che, nonostante tutto, continua mirando più che mai al cuore” .

Si presenta con questa frase in copertina il libro di Luciana Percovich, Verso il luogo delle origini (Castelvecchi 2016) frase che condensa in poche parole l’intento che ha spinto l’autrice, una voce autorevole del femminismo italiano e internazionale, a raccogliere in un prezioso volume una selezione ragionata di suoi saggi, articoli, interventi diversi che coprono un arco di tempo che va dal 1983 al 2014. Si tratta della delineazione di un percorso di pensiero e di vita, un’autobiografia intellettuale individuale ma anche collettiva, in cui si ritroveranno con emozione le generazioni che hanno condiviso quel percorso del Movimento delle donne, ma che almeno due generazioni di donne non hanno vissuto, e oggi lo guardano con curiosità ma a volte anche con pregiudizio.

Un vuoto che andava colmato, e con il quale l’autrice si cimenta senza la pretesa di offrire una chiave di lettura univoca o, peggio, ideologica, ma semplicemente mettendo in comune con le lettrici la propria esperienza, la pratica vissuta all’interno del Movimento dai primi anni anni ’70 ad oggi, le proprie preziose riflessioni. Il libro si articola in cinque percorsi tematici: Seguendo la via della scienza, che testimonia di come possa cambiare la prospettiva quando a leggere il mondo sia uno sguardo di donna, così come hanno fatto le donne del gruppo milanese Per una medicina delle donne nei primi anni ’70 e scienziate come Evelyn Fox Keller e Barbara McClintock. In Posizioni amorali e relazioni etiche l’autrice ripercorre il cruciale discorso sul materno, sulla relazione con la madre reale e simbolica, materia di importanti elaborazioni che hanno impegnato a lungo il femminismo. Il capitolo La pratica del quotidiano raccoglie interventi e riflessioni ispirate dalla messa alla prova della pratica femminista con la vita quotidiana: qui sono raccolti anche brani di diario che hanno al centro il disastro di Cernobyl, la decisione di mettere al mondo un figlio, la guerra, il corpo femminile a confronto con le “provocazioni” della procreazione assistita. Nel capitolo seguente, Immaginare mondi futuri, lo sguardo dell’autrice si sposta sul terreno della fiction scritta da scrittrici femministe che hanno raccontato di mondi utopici e distopici, creando una peculiare forma di fantascienza che interpella anche il nostro presente. L’ultimo capitolo, Radici, raccoglie materiali che rappresentano il cuore dell’attuale percorso di ricerca dell’autrice: svelare come si presentava l’organizzazione sociale dell’umanità nell’Europa antica prima che il patriarcato si costituisse come forma sociale e religione attraverso la cancellazione della potenza del principio femminile. Un percorso che grazie alle ricerche della mito archeologa lituana Marja Gimbutas e di altre sue “discepole” contemporanee, ha spalancato orizzonti nuovi non solo sul nostro passato, ma su come l’umanità avrebbe potuto evolversi, aprendo scenari sul futuro.

 

 

 

 

 

Luciana Percovich, Verso il luogo delle origini , Castelvecchi, 2016.