La notte dei bambini
La storia si svolge in un tempo imprecisato del futuro, in due luoghi e in tre movimenti: Fuori dalla Città e Dentro la Città, che ora si chiama Tauersiti. E’ stata costruita per sostituire, anche attraverso il cambio del nome, quel che rimane della vecchia capitale: una Roma ormai irriconoscibile e semi distrutta dalle guerre regionali, dalle epidemie e dagli effetti dei cambiamenti climatici che ne hanno oscurato il cielo per sempre, saturandolo di veleni e virus. La Spianata della città è abitata dai Nuovi, una popolazione che si arrangia a sopravvivere alla mancanza di cibo e di acqua, una massa senza identità formata da migliaia di persone provenienti dalle molte migrazioni dal resto del mondo. Nelle Torri intorno al perimetro della Città vivono le caste privilegiate che detengono un potere sempre più labile e violento, condannato ad estinguersi dall’incapacità maschile di riprodursi. Solo nella Spianata i bambini continuano a nascere, un dilemma a cui il Potere ha cercato e cerca tuttora soluzioni violente ma inefficaci. Il primo personaggio che nella Città ci viene incontro è Zora, una giovane donna che vive raccogliendo vecchie storie trasformandole in memoria per chi ha bisogno di dimostrare l’appartenenza alla Città da due generazioni, unica possibilità di continuare a lavorare nella manutenzione delle Torri ed evitare così l’eliminazione. Zora sa molto del passato e del presente, e sa interpretare i segnali di sopravvivenza che si ostina a cercare nell’ambiente intorno a lei. Vorrebbe lasciare la città per cercare un mondo più vivibile fuori dai confini, ma in realtà spera ancora in un improbabile ritorno della madre scomparsa ormai da vent’anni. Era una biologa che lavorava nei Laboratori degli esperimenti sui bambini che avevano lo scopo di trovare rimedi contro la sterilità dei maschi; non li condivideva e aveva partecipato a una grande azione di sabotaggio per la loro distruzione da parte di un’organizzazione di resistenza. Da quella notte era sparita.
Fuori, è una zona di foreste e monti. Le condizioni climatiche sono critiche ma non come dentro la Città, e dopo i disastri provocati dall’uomo la vita sta riguadagnando i propri spazi. In questo ambiente difficile ma ricco di possibilità e abitato da animali e da misteriose presenze, vivono Ella e Teo. Le loro vite si sono incontrate vent’anni prima, entrambi in fuga e in cerca di una nuova possibilità di esistenza, ma il passato e il presente non danno tregua. Via via che la storia procede entrano in scena altri personaggi: Lena, Nurat, il Comandante Valoroso, Leila e i bambini Idris e Hatim; le loro vite si uniranno in cerca di una via di salvezza.
La storia della Città, quello che è successo, le guerre e le mutazioni epocali, la distruzione della vita e la sua possibilità di rinascita, sono raccontate in parte in presa diretta, in parte emergono dai ricordi e dagli incubi di Ella e dai suoi dialoghi con Teo; dai ricordi di Zora e da quelli di altri personaggi. Per questo motivo la narrazione prosegue in maniera non lineare, ma attraverso salti all’indietro e rievocazioni. Le notazioni di tipo scientifico appartengono già al nostro presente e alle fantasie che ne scaturiscono.