Biancamaria Frabotta

Biancamaria Frabotta

È un vecchio libro, così vecchio che le pagine si tengono insieme a gruppi scollati di quattro. Dovrei farlo rilegare. È un ‘edizione Savelli del 1978, chi ha la mia età e ha attraversato le stesse strade se la ricorda bene. Poesia femminista italiana, con tre brevi ma corposi scritti di Biancamaria Frabotta ( Scrivere con la mano sinistra) Sandra Petrignani (La metà in ombra) e Mariella Bettarini (Le donne e la poesia). Il saggio di Frabotta parla “dell’introspezione analitica dell’autocoscienza che si fa linguaggio poetico in un genere letterario sospeso tra oralità e scrittura, un nuovo epos femminile”. Di lei due poesie, questa si intitola Per Elide.

Ammaina i crespi capelli che sbandieravi rettamente
quasi che la sconfitta fosse una vittoria
ansiosa di intimidire lo scirocco che dalle
bocche di bonifacio veniva a dare senso al tuo passo.
Se pure eri zitella, zia delle tue altere masturbazioni
e di tue belle nipoti
ti maritasti infine nel tuffo che ti gonfio’ le vesti
al selciato scrupoloso della strada.
Nelle chiese hanno pregato rituali di pioggia
ed ora piove un diluvio di gocciole
che ci invade senza traccia di santità.

Questo libro mi commuove per i ricordi che si trascina dietro; rivedo noi, tante, incazzate ma vive e insieme.
Domani lo porterò in una legatoria qui vicino casa, come una reliquia.