Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen compie 200 anni.

 

E’ sicuramente il romanzo più famoso della scrittrice inglese, che ne scrisse in tutto soltanto sei. Forse non è il migliore, ma è il primo che ha scritto: quello che le ha svelato per la prima volta la strada che avrebbe seguito, purtroppo breve; e che avrebbe svelato al mondo i  suoi preziosi talenti di scrittrice. Attraverso la scrittura Jane Austen aveva scoperto la possibilità di “non subire più il mondo che l’attornia, ma di dominarlo tramite la rappresentazione, aprendolo e serrandolo a suo piacere”. Così dice di lei Grazia Livi nel suo bellissimo Da una stanza all’altra ( nuova edizione La Tartaruga 2012). Quel suo primo lavoro lo aveva intitolato Prime Impressioni, e da ragazza sconosciuta qual’era lo aveva dato alle stampe a proprie spese. Lo aveva definito poi “il suo figlio prediletto” e ne sono state ricavate versioni cinematografiche e televisive, sequel e prequel.

Potenza del genere rosa? Sembra proprio di no, considerato il gran numero di estimatori di rango, da Virginia Woolf al nostro Pietro Citati, che hanno considerato Jane Austen una delle più grandi scrittrici mai esistite. A lei infatti non interessa la storia, o il lieto fine, che pure arriva sempre; le interessa invece la scrittura come strumento di descrizione della realtà che la circonda, e i personaggi che la abitano; le interessa scolpire con esatta acutezza i limiti e i difetti di quel mondo, e sentirsene così libera di giudicarlo pur continuando ad abitarlo. Con capacità critica e disincanto Jane Austen ci racconta il ruolo delle donne, della piccola borghesia cui apparteneva e ne evidenzia tutte le debolezze, come l’aspirazione a un buon matrimonio e attraverso questo all’ascesa sociale.

Quale artista che dal silenzio della sua stanza mette al mondo creaturine arbitrarie e parziali può prevedere che il suo lavoro saprà parlare a persone tante diverse, in tempi che non si somigliano, dentro culture con riferimenti incomparabili?

Io lavoro “con un pennello sottilissimo su un pezzettino d’avorio, producendo poco effetto dopo molta fatica”, scrive al nipote Edward. Questa sua abilità di decifrare il mondo a partire dal minuscolo frammento di un’io qualsiasi, da un pezzettino d’avorio, è il suo segreto. Uno dei tanti, che fanno di lei uno degli scrittori più letti, e riletti. Quasi un oggetto di culto, più che un classico. E così, a quasi duecento anni dalla sua morte, avvenuta nel 1817, ovunque nel mondo fioriscono  convegni e  siti internet dedicati a lei,  e circoli di fan  che si fanno chiamare Janeites e scrivono romanzi ispirati a quelli della scrittrice, immaginando finali diversi; organizzano feste in costume e ricevimenti nello stile dell’epoca.

La Jane Austen society of North America (Jasna) ha 4.500 soci e almeno 65 sezioni. A ottobre del 2012, più di 700 fan della scrittrice si sono ritrovate a Brooklyn, New York, vestite con abiti del 19° secolo per trascorrere insieme tre giorni di letture, reading, corsi di danza e banchetti ispirati al mondo della scrittrice britannica. Al di là di tutto ciò, comunque, l’invito è a rileggerla, assaporandone la sagacia e l’ironia, lo sguardo esatto che non fa sconti. E non tralasciate di leggere soprattutto Emma, Persuasion, e Mansfield Park Se non li avete mai letti saranno una vera scoperta.

Nella foto Chawton House la casa dove Jane Austen, morta a soli 42 anni, ha trascorso l’ultima parte della sua vita.